Si chiama daucus carota, ed è una delle nostre piante erbacee preferite. È conosciuta e coltivata sin dall’epoca classica, infatti la si può trovare già negli scritti di Ippocrate.
È una pianta molto diffusa nelle nostre campagne, e durante l’estate riempie i campi con i suoi fiori bianchi ad ombrello. Se prestate attenzione, questo è proprio il momento in cui si incominciano a vedere le prime piante di carota fiorite!
Visto il nostro amore nei suoi confronti, su quattro piccoli piattini di ceramica abbiamo voluto onorare il ciclo vitale di una pianta di carota selvatica, immortalando i suoi quattro stadi principali.
Li abbiamo impressi sull’argilla, a formare un piccolo erbario di ceramica da ammirare e da usare allo stesso tempo.
Mettetevi comodi perché questa serie di piattini racconta una storia, la vita di una pianta di carota selvatica!
FOGLIA

Quando spunta fuori dal terreno, la prima cosa che si vede della carota selvatica è un ciuffetto di foglie, inizialmente piccole e tenere, che con il tempo diventano via via sempre più alte e grandi. Le foglie sono villose, ben divise e a contorno lanceolato.
La pianta di carota, essendo biennale, durante il primo anno di vita produce soltanto la rosetta basale, mentre al secondo anno produce il fusto da cui si dipartono le foglie.
BOCCIOLO

Quando le foglie sono ormai diventate grandi, dal centro della pianta si allunga verso il cielo un fusto che può raggiungere anche un metro di altezza, dal quale nascerà un bocciolo piccolo e chiuso.
Il bocciolo è circondato da una corolla di sottili brattee, cioè da particolari foglie che sono posizionate proprio alla base dell’ombrella, e che proteggono i fiori ancora nascosti all’interno del bocciolo.
FIORE PIENO

Dal bocciolo si apre finalmente, in piena estate, il fiore della carota. Questo in realtà è una grande ombrella convessa con molti raggi, composta a sua volta da piccole ombrellette con fiorellini bianchi a cinque petali.
Solitamente il fiore centrale di ogni ombrella è bordeaux scuro, quasi nero, e permette di riconoscere la carota da altre specie molto simili e tossiche, come la cicuta.
Il fiorellino centrale scuro, che è sterile, è stato per centinaia di anni un mistero per i botanici di tutto il mondo.
I più antichi credevano che fosse soltanto una stranezza genetica, mentre i botanici moderni sono convinti che sia un abile trucco della carota per attirare gli insetti pronubi (cioè quegli insetti che trasportano il polline da un fiore all’altro).
Questi, infatti, sono indotti a pensare che il fiore scuro sia un insetto già appoggiato sul fiore della carota che si sta nutrendo, che quindi agisce da segnalatore della presenza di nettare.
FRUTTI E SEMI

Le infiorescenze a piena maturità, che avviene in autunno, diventano di colore bruno e si chiudono su se stesse a nido d’uccello, quasi a voler proteggere i frutti, che sono piccoli e di forma ovoidale.
I frutti della carota selvatica altro non sono che acheni, cioè due pareti secche e coriacee aderenti al seme, irte di aculei. Gli aculei sugli acheni fanno sì che i frutti si attacchino facilmente al pelo degli animali, che trasportandoli in giro aiutano la disseminazione dei semi di carota.
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Che pagina meravigliosaaaaaaaaa
Complimenti la adorooooo!!
Cercavo info sulla carota selvatica e ho trovato questo regalo! 🙆🏼♀️⚘
Grazie mille Patrizia, siamo molto contente che i piattini ti piacciano.
La carota selvatica è una delle nostre piante preferite da imprimere sull’argilla, e la usiamo spesso! 💙